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Kandinskij, Vassilij.

Pittore russo. Indirizzato alle arti dal padre, nel 1871 si trasferì a Odessa, dove ebbe occasione di prendere lezioni di musica. Nel 1886 si iscrisse alla facoltà di Legge dell'università di Mosca. Durante il periodo universitario fece un primo viaggio a Parigi, dove ritornò per la seconda volta, dopo aver conseguito la laurea, nel 1892. Fu in quelle occasioni che ebbe modo di accostarsi alla pittura degli impressionisti, dei quali poté avere un'esauriente panoramica, nel 1895, con l'allestimento a Mosca di una vasta rassegna dedicata a loro. Si trasferì a Monaco dal 1897 al 1899 alla scuola di Azbe, dove conobbe Jawlenskij. Nel 1900 entrò all'Accademia, dove frequentò le lezioni di Franz von Stuck, avendo per compagni di corso Marc e Klee. Nel 1901 abbandonò le aule dell'Accademia per dedicarsi all'insegnamento alla Künstlervereinigung, nell'ambito della quale fondò il movimento della "Falange". Già in questa prima esperienza d'insegnamento cercò di imporre l'accento sul concetto che l'arte è innanzitutto una forma dello spirito e può indubbiamente prescindere dall'abilità tecnica. Nel 1904 K. partì per un lungo viaggio in Nord-Africa, soggiornando per un certo periodo in Tunisia, a Kairuan. Qui nacquero molte opere raccolte poi con il titolo Poesie senza parole, xilografie e quadri a tempera. Nel 1905, dopo aver lungamente viaggiato, decise di stabilirsi temporaneamente in Francia; divenne membro del Salon des Indépendents e del Salon d'Automne. Dal 1907 al 1908 fu in Svizzera e in Germania, soprattutto a Berlino. Nel 1907 apparve proprio a Berlino l'importante trattato di Worringer dal titolo Astrazione e simbolo, che senza dubbio contribuì a creare il terreno sul quale K. avrebbe elaborato le sue teorie sulla fondamentale qualità di soggettività dell'arte. Nel 1908 tornò a Monaco e cominciò a lavorare in intimo contatto di lavoro con il connazionale Jawlenskij. In quel periodo la sua produzione risentì dell'acceso cromatismo dei fauves e dei pittori della Brücke. Nel 1909 fondò "La nuova associazione degli artisti" assumendone la direzione. Ad essa aderirono fra i primi: Jawlenskij e la compagna Werefkin, Kubin, Hofei e Kanoldt. Intanto apparvero le prime improvvisazioni astratte: nel 1910 nacquero il primo acquarello astratto (Composizione n. 1) e i primi tre quadri. Le intuizioni estetiche maturate lungamente fino a quel momento, ebbero la loro lucida teorizzazione nel trattato Della spiritualità nell'arte. Ebbe illuminanti contatti con Macke, Klee e Arp. Dalla collaborazione con gli artisti aderenti alla "Nuova associazione" e con Macke, nacque il movimento "Der Blauer Reiter" (Cavaliere Azzurro) che espose una prima volta verso la fine del 1911 a Monaco, accogliendo anche le opere di Klee e di Arp. Pochi mesi dopo la mostra venne nuovamente allestita in collaborazione con gli artisti della Brücke, con l'eccezionale partecipazione di Kokoschka. Nel 1912 si cominciò a pubblicare l'almanacco del gruppo che venne chiamato "Della spiritualità nell'arte". Apparve inoltre una breve e intensissima opera poetica dal titolo Suono giallo. Ancora nello stesso anno l'artista organizzò una memorabile mostra del gruppo a Berlino nella sede dello Sturm. L'anno successivo partecipò alla prima edizione del Salom d'Automne tedesco. Nel 1914 venne organizzata l'ultima mostra del gruppo del Cavaliere Azzurro, prima che scoppiasse la guerra ad interrompere le attività. Allo scoppio della guerra K. si trovava a Merano, da cui subito raggiunse la Svizzera e poi, attraversando i Monti Balcani, Odessa e Mosca. Fino alla fine del 1916 visse in Svezia, a Stoccolma, dove decise di separarsi dalla Munter per sposare all'inizio del 1917 Nina de Andreevskij. In quel medesimo periodo intanto, i primi dadaisti, nati a Zurigo, esponevano le sue opere insieme a quelle di De Chirico, Arp, Ernst, Feininger, Klee, Kokoschka, Marc, Modigliani, Picasso. Nel 1918, tornato a Mosca, K. si schierò dalla parte della rivoluzione, impegnandosi nella sezione artistica del Commissariato del popolo per la pubblica istruzione e insegnando contemporaneamente all'Accademia di Mosca. Nel 1919 prese la guida del Museo di cultura artistica e organizzò in provincia 22 musei. In quell'epoca venne in contatto con Pevsner e Gabo. Nel 1920 gli venne conferita una cattedra all'università di Mosca, e fondò l'Accademia delle Scienze artistiche, diventandone vicepresidente. Ma la realtà della situazione sovietica, finita la bufera rivoluzionaria, si muoveva su questioni di ordine essenzialmente politico ed economico, per cui non veniva lasciato che un esiguo spazio all'approfondimento di problemi di ordine estetico e artistico. Per questo motivo K. accettò nel 1922 di lasciare Mosca per andare ad insegnare a Weimar, dove Walter Gropius aveva dato vita alla scuola d'arte e mestieri, nota sotto il nome di Bauhaus. Al Bauhaus K. insegnò una storia dell'arte secondo principi completamente rinnovati e composizione. Cercò di comunicare ai suoi allievi un nuovo modo di osservare e analizzare la realtà: facendo tabula rasa di tutte le metodologie precedentemente seguite, e stimolandoli invece nella formazione del giudizio di critica e di autocritica. Nel 1925, sempre a Weimar, K. fondò il gruppo dei "Blauen Vier" (I quattro azzurri) cioè Klee, Feininger, Jawlenskij e lo stesso K. Nel 1926 pubblicò un importante trattato dal titolo Punto, linea, piano, fondamentale sul piano pedagogico, in quanto è una sottile analisi dei processi di percezione degli elementi della pittura astratta. Nel 1928, trasferitosi per intervento del Governo con tutta la Bauhaus nella nuova sede di Dessau, curò l'allestimento scenico dell'opera di Mussorgskij Per i quadri di un'esposizione. Nel 1929 venne allestita a Parigi la prima mostra personale, che suscitò tanto interesse da essere ripetuta l'anno successivo. Sulla scia del successo ottenuto negli ambienti parigini, K. s'impegnò in un lavoro di diffusione, attraverso stampa, giornali, almanacchi specializzati e riviste, di quei principi teorici alla base della sua arte, rimasti fino ad allora noti solo ad un gruppo d'iniziati. Nel 1931 si occupò dell'impegnativo allestimento della grande mostra sull'architettura tedesca a Berlino. Nel 1933 iniziarono le repressioni contro le manifestazioni artistiche, indette dal Governo nazional-socialista, che fece chiudere la Bauhaus, sospendendone l'attività, e confiscare parecchie opere di arte moderna, definite esempi di arte degenerata. A K. vennero confiscate ben 57 opere. Rifugiatosi nella sua dimora a Nuelly, in Francia, l'artista ebbe frequenti contatti con le figure più significative della cultura figurativa dell'epoca: Mirò, Delaunai, Mondrian, Arp e Gabo. Nel 1935 lasciò la Francia per un lungo soggiorno in Toscana e poi in Svizzera. Nel 1939 gli venne accordata la cittadinanza francese. Della sua produzione citiamo: Covoni, Zig zag bianco, Keil auf Kreis, Linea ondulata, libera con accentuazione, Punte dell'arco, Lirico (Mosca 1866 - Neully 1944).
Vassilij Kandinskij: “Azzurro cielo”

Vassilij Kandinskij: “Primo acquarello astratto” (1910)